Dopo un trauma cranico, molti si trovano ad affrontare una serie di domande sulla propria salute e sulle capacità cognitive. Qui entra in gioco la valutazione neuropsicologica, un dettagliato processo condotto da neuropsicologi specializzati. Mediante la somministrazione di test neuropsicologici standardizzati, questa valutazione misura le principali funzioni cognitive, da quelle relative all'attenzione e memoria, fino alla pianificazione e alla capacità di inibire determinati comportamenti, senza dimenticare il linguaggio e altre funzioni cognitive superiori. La valutazione va oltre una semplice analisi: serve a tracciare il profilo cognitivo globale dell'individuo. Ciò significa che, attraverso di essa, è possibile identificare i punti di forza dell'individuo, quelli in cui eccelle, ma anche riconoscere eventuali punti di debolezza o deficit, ossia quelle aree che potrebbero essere state compromesse dal trauma. Con questa mappa dettagliata delle capacità cognitive è possibile progettare un intervento personalizzato. In sintesi, per chi ha subito un trauma cranico, la valutazione neuropsicologica non solo fornisce una chiara visione delle proprie capacità, ma rappresenta anche il primo, fondamentale passo per un percorso di riabilitazione mirato e personalizzato, progettato per aiutare ogni individuo a ritrovare e ottimizzare le proprie potenzialità.
Tra le tecniche proposte rientrano: l’informazione, volta ad fornirti informazioni circa la causa dei tuoi sintomi, non solo di tipo fisico ma anche di tipo cognitivo; questo aspetto è utile per prevenire reazioni emotive eccessive (come ansia eccessiva o depressione legate alla consapevolezza del proprio stato); la psicoeducazione, finalizzata a spiegarti quali sono i comportamenti adatti da mantenere nel quotidiano, nonché informarti su quali tue capacità potrebbero essere “temporaneamente” ridotte, e con quali altre puoi sopperire a tali mancanze.
Dopo un trauma cranico, l'assistenza psicologica è fondamentale per migliorare la qualità di vita del paziente. Questo approccio si concentra non solo sulla guarigione, ma anche sul potenziamento dei punti di forza dell'individuo, sostenendo la sua capacità di autodeterminazione. Per fare ciò, è cruciale eseguire una valutazione completa delle difficoltà, delle risorse personali, delle aspettative e delle necessità del paziente, considerando anche l'ambiente circostante. Inoltre, la psicoterapia mira a trattare i sintomi e le cause sottostanti legate a sofferenze o disadattamenti. L'obiettivo è aiutare il paziente a gestire e comprendere le emozioni associate al trauma cranico, facilitando un percorso di accettazione della nuova realtà.
Il fulcro del trattamento riabilitativo di una persona con trauma cranico è la riabilitazione neuropsicologica. Gli obiettivi principali della riabilitazione neuropsicologica sono:
• Compensare i meccanismi cognitivi coinvolti nelle funzioni lese
• Contrastare la progressiva compromissione delle abilità residue
• Potenziare le abilità neuropsicologiche preservate
Per i disturbi cognitivi conseguenti ad un trauma cranico, la riabilitazione neuropsicologica è un pilastro fondamentale per il recupero. Si basa sul principio della riserva cognitiva, che coinvolge l'uso di strategie cognitive alternative rispetto a quelle comunemente utilizzate. Queste tecniche sono progettate per compensare le funzioni cognitive danneggiate, riducendo l'impatto dei sintomi. I training mirati per migliorare l'attenzione, la memoria e le funzioni esecutive sono tra i più efficaci. Molti degli esercizi utilizzati, sono modellati su situazioni reali, come compiti da svolgere in presenza di distrazioni. Questo approccio offre ai pazienti l'opportunità di confrontarsi con le sfide in un ambiente sicuro, dove possono apprendere e mettere in pratica le strategie più efficaci per superarle