Conoscersi è la base della soddisfazione personale, conoscere la propria spinta interiore è fonte di energia. Rifletti e poi fai conoscere al gruppo di lavoro il TUO perchè
CONOSCERE IL MIO PERCHÉ: Perché mettersi in gioco? Perché rischiare? Perché persistere?
Nella motivazione ad apprendere, al cambiamento, ad affrontare sfide nuove, si intersecano fattori di motivazione intrinseca ed estrinseca con l’interesse personale o richiesto dal contesto (lavorativo, scolastico, personale), lo schema di sé interiorizzato (autodeterminazione, attribuzione, percezione di competenza, auto efficacia), con gli obiettivi dell’apprendimento (il voto, il misurare sé stessi nella sfida, la padronanza il compito, obiettivi del riconoscimento sociale).
A seconda della percezione di abilità e di difficoltà del compito le emozioni che possiamo provare sono diverse:
Secondo Weiner i nostri tipi di attribuzione possono legarsi a:
Come si intrecciano le emozioni con i tipi di attribuzione? Come determinano la mia capacità di iniziare, persistere, raggiungere un obiettivo, credere di raggiungerlo, motivandomi continuamente?
Potrei provare:
Ogni lettura della realtà porta ad emozioni diverse che a loro volta determineranno il desiderio o meno, la fiducia o meno, lo sforzo o meno, messa in campo per raggiungere un obiettivo, per desiderarlo, per sentirsi protagonisti in ogni caso.
Come queste emozioni possono aiutarci a comprendere meglio i nostri alunni, i nostri figli, i nostri collaboratori, noi stessi?
Le emozioni non mentono mai. Ascoltarle, comprenderle, accettarle, è il primo passo nella conoscenza di sé stessi, degli altri, nella nostra capacità di essere di aiuto nel cercare e trovare e perseguire il proprio perché nelle diverse situazioni che la vita ci pone.
DUNQUE:
E qual è il TUO PERCHE'?
Perchè hai scelto questa professione e non un'altra?
Cosa ti aspetti di dare?
Cosa ti aspetti di ricevere?
Qual è il tuo desiderio più profondo?
Scrivilo qui sotto!